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Tr I to Do With Your Life                                                            


What Do You Want to Do With Your Life? - Che cosa vuoi fare della tua vita? - Questo è un articolo del blog di Scott H. Young; per gentile concessione dell'autore, è possibile renderne disponibile la traduzione in italiano. Vorresti leggere altri articoli dello stesso autore tradotti in italiano? Se vuoi ce lo puoi segnalare: l'autorizzazione per la traduzione è limitata – ci occuperemo degli articoli più richiesti.


leggi l'articolo nella sua posizione originale:

versione italiana:
Paola M. Maritano

Che cosa vuoi fare della tua vita? E' una domanda che quasi ciascuno si pone. E' anche una domanda con cui io non credo che ci si debba assillare per prima cosa.
Non so cosa voglio fare nella vita, tutto ciò che so è che non è questo.
Questa era la sensazione che mi dava a percepire una mia amica. E' sui venticinque anni, brillante, di buon senso e gran lavoratrice. Ma è ancora inceppata a fare lavori che non si distaccano molto dal minimo salariale. Ogni anno, mi racconta, fa domande per le Università, ma non ce la fa mai. Perché? Perché non sa rispondere alla domanda.
Le passioni evolvono
Mi preoccupa che molte persone cadano nella stessa trappola. La trappola di credere che abbiamo bisogno di prendere grandi decisioni vitali prima di poter iniziare a fare qualcosa. La trappola che si debba essere nati con una passione. E la bugia che essere capaci di combinare i propri interessi con una professione sia facile.
Quando la gente mi chiede che cosa ho intenzione di fare tra cinque o dieci anni, di solito dico che intendo diventare un imprenditore. “Oh. Di che affari ti occuperai?” Ho ragione di credere che possa trattarsi di questa impresa on-line. Tra ricavi e lavoro freelance mi aspetto di fatturare circa diecimila dollari quest'anno. Uno sforzo concentrato per i prossimi quattro o cinque anni potrebbe decisamente farne un'entrata di cui vivere.
Ma di solito non dico questo. Perché non è questo il punto. In tutta onestà, non ho idea di che cosa farò tra dieci anni. Il grafico dei miei interessi mostra che le mie passioni sono evolute considerevolmente, anche nel corso dell'ultimo paio d'anni.
Ben Casnocha, il diciannovenne amministratore delegato di Comcate, mostra come le sue passioni non abbiano avuto inizio da un'illuminazione interiore, nel libro My Start Up Life:
Non è iniziata con un sogno. Non è iniziata in un garage. E nemmeno è iniziata con un'epifania di innovatività, che sono forse i ricordi più esagerati degli imprenditori.” Continua, riferendo la storia del momento epifanico di Jerry Kaplan nel libro dello stesso Kaplan, Start Up. Al quale Ben aggiunge “Magari la mia illuminazione fosse stata fin dall'inizio. Non lo è stata, e per la maggior parte non lo sono.” [Sottolineature mie]
Da come Ben riferisce la sua esperienza di essere un amministratore delegato teenager è chiaro che la sua passione ha avuto un'evoluzione. Ma da questi interessi, ha fatto passi più piccoli, ciascuno per costruire una passione. Non penso che il suo viaggio sia mai iniziato con la decisione di che cosa volesse fare nella propria vita.
Sostituire la decisione con la curiosità
Invece di prendere decisioni definitive su un piano di carriera, penso che si dovrebbe essere curiosi. Essere curiosi di come va il mondo. Prendi nota dei tuoi interessi e trova piccoli modi in cui puoi esercitare una passione in qualcosa. Anche se non trovi ancora un modo di cavarci dei soldi.
Il salto dalla passione al farci i soldi non può essere affrettato. Gli interessi finiscono spesso scartati perché non possono essere immediatamente convertiti in una fonte di guadagno. E dunque non sono importanti come il lavoro che rende.
L'attività di blogger è un ottimo esempio. Conosco molti blogger che vorrebbero farne una professione. Vogliono prendere l'interesse che hanno e trasformarlo in una appassionante fonte di rendita. Ma l'attività di blogger non è facile. Anche i più rapidi successi che ho visto, hanno richiesto più di un anno prima che l'autore potesse proclamare la sua attività come più di un hobby. E in quei casi era dovuto a talento nello scrivere, fortuna ed un incredible apporto di lavoro.
La pazienza è un ingrediente necessario nello sviluppo di una passione. Ma ancor più, è necessario essere aperti ad altre possibilità.
L'interesse al profitto non è una strada diretta
L'80% delle nuove imprese fallisce nei primi cinque anni. Ma più interessante, è che di quel 20% che ce la fa, i più ci riescono per una via diversa da quella che si aspettavano.
Prima di metter su il suo sito di immensa popolarità, Steve Pavlina credeva che avrebbe tratto la maggior parte della sua rendita da prodotti e workshops. Ma, quasi cinque anni più tardi, la trae interamente dalla pubblicità e dalle vendite di affiliati. Una prospettiva di rendita che aveva sottostimato nel suo businessplan.
Similmente, non credo che le passioni della maggior parte delle persone seguano una strada diretta. Scott Adams ha cominciato con una laurea in economia e un posto in banca ed ora è il fumettista di grido che ha creato Dilbert.
Sette punti per sviluppare una passione... e farla funzionare
Punto uno – Cogliere scintille di curiosità
Non hai ancora un fuoco di passione che guidi le tue azioni? Non preoccuparti. La maggior parte delle persone che conosco non ne ha. E se sei sotto i trenta, sei probabilmente nella stragrande maggioranza.
I primi passi servono semplicemente per investire energia nei capricci del momento. Quei piccoli barlumi di interessi su cui non sai abbastanza per farne una passione. Ben Casnocha li chiama ricerca casuale. Per me, è stato un processo per trovare la mia intuizione e usarla per piccoli investimenti in cose potenzialmente interessanti.
Ciò significa leggere libri diversi, intraprendere attività diverse e incontrare persone diverse. Vaste associazioni offrono molte occasioni di imbattersi in una passione che può funzionare.
Punto due: soffiare sul fuoco degli interessi
Dopo esserti esposto ad una gran varietà di casualità, hai bisogno di coltivare i successi. Costruisci sui piccoli barlumi di interesse che insorgono nella tua vita. Se leggi un libro di fisica e ti piace l'argomento, prova ad iscriverti a un corso di fisica. Se ti piace un po' di programmazione di base prova un piccolo progetto di software.
Punto tre: elimina le distrazioni
Coltivare capricci ed esplorare nuove passioni richiede tempo. Una delle ragioni per cui ho posto tanta enfasi con me stesso sulla produttività è che senza di essa non potrei approfondire queste opzioni.
Se i tuoi interessi sono genuini e meritevoli di approfondimento, non dovrebbe essere troppo difficile eliminare l'inessenziale. Distrazioni come televisione, eccessivo uso di internet e videogiochi richiedono solo un briciolo di condizionamento per sbarazzarsene. La parte dura è la riallocazione del tempo che non credi che ti appartenga.
Punto quattro: stile di vita minimalista
Se hai già un impiego che non ti appassiona, lavora solo tanto quanto ti basta per tirare avanti. Le passioni valide hanno bisogno di tempo per evolvere in abilità capaci di generare delle entrate.
Non è che io suggerisca di diventare un artista morto di fame e sommerso di enormi debiti. Ma suggerisco di evitare di espandere la tua vita nel senso di arrivare ad uno stipendio sempre più grande se non vivi la tua passione. Altrimenti ti intrappoli semplicemente in una vita confortevole, ma per il resto morta.
Leo Babauta, autore di ZenHabits, ne è un grande esempio. Con sei bambini, lavoro freelance e un secondo lavoro per aiutare a sostenere la sua famiglia, ha trovato il modo di tagliare le spese e focalizzarsi sulla sua passione. Il suo sito internet è cresciuto rapidamente fino a diventare incredibilmente popolare, e non sarei sorpreso se diventasse una fonte stabile di reddito per lui in pochi anni. Stile di vita minimalista, evitare di finire intrappolati in una vita confortevole, ma insoddisfacente.
Punto cinque: coltivare una passione che crea valore
Se hai un'abilità che crea valore sociale, puoi trarne profitto più o meno con ogni mezzo. Monetizzare una passione richiede abilità, come ogni imprenditore può dirvi, ma senza provvedere a dare dignità al suo valore è impossibile.
Hai bisogno di trasformare la tua passione in via di sviluppo in un'abilità che può soddiffare dei bisogni umani. Alcune passioni sono facili da portare a questo livello. Un interesse nei computer può permettere di diventare un disegnatore di software. Altre sono più difficili. Una passione per la poesia può avere più difficoltà ad incontrare un bisogno umano specifico.
Punto sei: trovare un modo per monetizzare il valore
Una volta che hai la capacità di creare valore sociale, hai bisogno di tramutarlo in un procedimento replicabile per guadagnare un reddito. Può essere in forma di un impiego. Come programmatore puoi venire assunto da Google. O ciò può portare a diventare un freelance o un imprenditore.
Monetizzare il valore non è facile. Richiede che impari come fare mercato, come venderti, come trovare modi di connettere delle esigenze umane. Che tu intenda lavorare a un impiego o gestire un'attività in proprio non fa differenza. Tu sei il manager della tua vita, quindi devi sapere come connettere le tue passioni con il servizio reso ad altre persone.
Punto sette: torna al punto uno
Descrivere questo processo in punti è fuorviante. Implica che ci sia una destinazione. Non c'è una destinazione. Il processo di seguire i capricci, coltivare passioni, trasformarle in abilità di valore, e finalmente guadagnarci una rendita, dura tutta la vita. Io ho delle passioni che sono ai punti uno e due. Questo blog è nel corso del punto sei. In dieci anni potrei aver sviluppato tutto il percorso con una passione completamente differente.
Non tutte le tue passioni porteranno a termine o possono portare a termine il settimo punto. Ma tanto persistente quanto il mito che tu abbia bisogno di decidere che cosa vuoi fare della tua vita è il mito che tu possa avere una sola passione. Io sono al punto che coltivare passioni ha significato che avevo troppe opzioni. Troppi percorsi possibili che potessero condurre a carriere piacevoli ed appaganti. Non ti ossessionare su un tentativo fallito.
Che cosa vuoi fare della tua vita?
La tua vita non ha da percorrere l' arco di una storia prevedibile. Non ha da iniziare con un sogno, procedere attraverso un duro lavoro e sfociare in una bella casa con quattro camere da letto. Invece può prendere delle svolte e viaggiare. Non hai da sapere come va a finire, hai solo bisogno di agire e fare il prossimo passo.


leggi l'articolo originale:

versione italiana:
Paola M. Maritano





Che cosa vuoi fare della tua vita?



Che cosa vuoi fare della tua vita? E' una domanda che quasi ciascuno si pone. E' anche una domanda con cui io non credo che ci si debba assillare per prima cosa.
Non so cosa voglio fare nella vita, tutto ciò che so è che non è questo.
Questa era la sensazione che mi dava a percepire una mia amica. E' sui venticinque anni, brillante, di buon senso e gran lavoratrice. Ma è ancora inceppata a fare lavori che non si distaccano molto dal minimo salariale. Ogni anno, mi racconta, fa domande per le Università, ma non ce la fa mai. Perché? Perché non sa rispondere alla domanda.
Le passioni evolvono
Mi preoccupa che molte persone cadano nella stessa trappola. La trappola di credere che abbiamo bisogno di prendere grandi decisioni vitali prima di poter iniziare a fare qualcosa. La trappola che si debba essere nati con una passione. E la bugia che essere capaci di combinare i propri interessi con una professione sia facile.
Quando la gente mi chiede che cosa ho intenzione di fare tra cinque o dieci anni, di solito dico che intendo diventare un imprenditore. “Oh. Di che affari ti occuperai?” Ho ragione di credere che possa trattarsi di questa impresa on-line. Tra ricavi e lavoro freelance mi aspetto di fatturare circa diecimila dollari quest'anno. Uno sforzo concentrato per i prossimi quattro o cinque anni potrebbe decisamente farne un'entrata di cui vivere.
Ma di solito non dico questo. Perché non è questo il punto. In tutta onestà, non ho idea di che cosa farò tra dieci anni. Il grafico dei miei interessi mostra che le mie passioni sono evolute considerevolmente, anche nel corso dell'ultimo paio d'anni.
Ben Casnocha, il diciannovenne amministratore delegato di Comcate, mostra come le sue passioni non abbiano avuto inizio da un'illuminazione interiore, nel libro My Start Up Life:
Non è iniziata con un sogno. Non è iniziata in un garage. E nemmeno è iniziata con un'epifania di innovatività, che sono forse i ricordi più esagerati degli imprenditori.” Continua, riferendo la storia del momento epifanico di Jerry Kaplan nel libro dello stesso Kaplan, Start Up. Al quale Ben aggiunge “Magari la mia illuminazione fosse stata fin dall'inizio. Non lo è stata, e per la maggior parte non lo sono.” [Sottolineature mie]
Da come Ben riferisce la sua esperienza di essere un amministratore delegato teenager è chiaro che la sua passione ha avuto un'evoluzione. Ma da questi interessi, ha fatto passi più piccoli, ciascuno per costruire una passione. Non penso che il suo viaggio sia mai iniziato con la decisione di che cosa volesse fare nella propria vita.
Sostituire la decisione con la curiosità
Invece di prendere decisioni definitive su un piano di carriera, penso che si dovrebbe essere curiosi. Essere curiosi di come va il mondo. Prendi nota dei tuoi interessi e trova piccoli modi in cui puoi esercitare una passione in qualcosa. Anche se non trovi ancora un modo di cavarci dei soldi.
Il salto dalla passione al farci i soldi non può essere affrettato. Gli interessi finiscono spesso scartati perché non possono essere immediatamente convertiti in una fonte di guadagno. E dunque non sono importanti come il lavoro che rende.
L'attività di blogger è un ottimo esempio. Conosco molti blogger che vorrebbero farne una professione. Vogliono prendere l'interesse che hanno e trasformarlo in una appassionante fonte di rendita. Ma l'attività di blogger non è facile. Anche i più rapidi successi che ho visto, hanno richiesto più di un anno prima che l'autore potesse proclamare la sua attività come più di un hobby. E in quei casi era dovuto a talento nello scrivere, fortuna ed un incredible apporto di lavoro.
La pazienza è un ingrediente necessario nello sviluppo di una passione. Ma ancor più, è necessario essere aperti ad altre possibilità.
L'interesse al profitto non è una strada diretta
L'80% delle nuove imprese fallisce nei primi cinque anni. Ma più interessante, è che di quel 20% che ce la fa, i più ci riescono per una via diversa da quella che si aspettavano.
Prima di metter su il suo sito di immensa popolarità, Steve Pavlina credeva che avrebbe tratto la maggior parte della sua rendita da prodotti e workshops. Ma prossimo a cinque anni più tardi, la trae interamente dalla pubblicità e dalle vendite di affiliati. Una prospettiva di rendita che aveva sottostimato nel suo businessplan.
Similmente, non credo che le passioni della maggior parte delle persone seguano una strada diretta. Scott Adams ha cominciato con una laurea in economia e un posto in banca ed ora è il fumettista di grido che ha creato Dilbert.
Sette punti per sviluppare una passione... e farla funzionare
Punto uno – Cogliere scintille di curiosità
Non hai ancora un fuoco di passione che guidi le tue azioni? Non preoccuparti. La maggior parte delle persone che conosco non ne ha. E se sei sotto i trenta, sei probabilmente nella stragrande maggioranza.
I primi passi servono semplicemente per investire energia nei capricci del momento. Quei piccoli barlumi di interessi su cui non sai abbastanza per farne una passione. Ben Casnocha li chiama ricerca casuale. Per me, è stato un processo per trovare la mia intuizione e usarla per piccoli investimenti in cose potenzialmente interessanti.
Ciò significa leggere libri diversi, intraprendere attività diverse e incontrare persone diverse. Vaste associazioni offrono molte occasioni di imbattersi in una passione che può funzionare.
Punto due: soffiare sul fuoco degli interessi
Dopo esserti esposto ad una gran varietà di casualità, hai bisogno di coltivare i successi. Costruisci sui piccoli barlumi di interesse che insorgono nella tua vita. Se leggi un libro di fisica e ti piace l'argomento, prova ad iscriverti a un corso di fisica. Se ti piace un po' di programmazione di base prova un piccolo progetto di software.
Punto tre: elimina le distrazioni
Coltivare capricci ed esplorare nuove passioni richiede tempo. Una delle ragioni per cui ho posto tanta enfasi con me stesso sulla produttività è che senza di essa non potrei approfondire queste opzioni.
Se i tuoi interessi sono genuini e meritevoli di approfondimento, non dovrebbe essere troppo difficile eliminare l'inessenziale. Distrazioni come televisione, eccessivo uso di internet e videogiochi richiedono solo un briciolo di condizionamento per sbarazzarsene. La parte dura è la riallocazione del tempo che non credi che ti appartenga.
Punto quattro: stile di vita minimalista
Se hai già un impiego che non ti appassiona, lavora solo tanto quanto ti basta per tirare avanti. Le passioni valide hanno bisogno di tempo per evolvere in abilità capaci di generare delle entrate.
Non è che io suggersica di diventare un artista morto di fame e sommerso di enormi debiti. Ma suggerisco di evitare di espandere la tua vita nel senso di arrivare ad uno stipendio sempre più grande se non vivi la tua passione. Altrimenti ti intrappoli semplicemente in una vita confortevole, ma per il resto morta.
Leo Babauta, autore di ZenHabits, ne è un grande esempio. Con sei bambini, lavoro freelance e un secondo lavoro per aiutare a sostenere la sua famiglia, ha trovato il modo di tagliare le spese e focalizzarsi sulla sua passione. Il suo sito internet è cresciuto rapidamente fino a diventare incredibilmente popolare, e non sarei sorpreso se diventasse una fonte stabile di reddito per lui in pochi anni. Stile di vita minimalista, evitare di finire intrappolati in una vita confortevole, ma insoddisfacente.
Punto cinque: coltivare una passione che crea valore
Se hai un'abilità che crea valore sociale, puoi trarne profitto più o meno con ogni mezzo. Monetizzare una passione richiede abilità, come ogni imprenditore può dirvi, ma senza provvedere a dare dignità al suo valore è impossibile.
Hai bisogno di trasformare la tua passione in via di sviluppo in un'abilità che può soddiffare dei bisogni umani. Alcune passioni sono facili da portare a questo livello. Un interesse nei computer può permettere di diventare un disegnatore di software. Altre sono più difficili. Una passione per la poesia può avere più difficoltà ad incontrare un bisogno umano specifico.
Punto sei: trovare un modo per monetizzare il valore
Una volta che hai la capacità di creare valore sociale, hai bisogno di tramutarlo in un procedimento replicabile per guadagnare un reddito. Può essere in forma di un impiego. Come programmatore puoi venire assunto da Google. O ciò può portare a diventare un freelance o un imprenditore.
Monetizzare il valore non è facile. Richiede che impari come fare mercato, come venderti, come trovare modi di connettere delle esigenze umane. Che tu intenda lavorare a un impiego o gestire un'attività in proprio non fa differenza. Tu sei il manager della tua vita, quindi devi sapere come connettere le tue passioni con il servizio reso ad altre persone.
Punto sette: torna al punto uno
Descrivere questo processo in punti è fuorviante. Implica che ci sia una destinazione. Non c'è una destinazione. Il processo di seguire i capricci, cultivare passioni, trasformarle in abilità di valore e finalmente guadagnarci una rendita dura tutta la vita. Io ho delle passioni che sono ai punti uno e due. Questo blog è nel corso del punto sei. In dieci anni potrei aver sviluppato tutto il percorso con una passione completamente differente.
Non tutte le tue passioni porteranno a termine o possono portare a termine il settimo punto. Ma tanto persistente quanto il mito che tu abbia bisogno di decidere che cosa vuoi fare della tua vita è il mito che tu possa avere una sola passione. Io sono al punto che coltivare passioni ha significato che avevo troppe opzioni. Troppi percorsi possibili che potessero condurre a carriere piacevoli ed appaganti. Non ti ossessionare su un tentativo fallito.
Che cosa vuoi fare della tua vita?
La tua vita non ha da percorrere l' arco di una storia prevedibile. Non ha da iniziare con un sogno, procedere attraverso un duro lavoro e sfociare in una bella casa con quattro camere da letto. Invece può prendere delle svolte e viaggiare. Non hai da sapere come va a finire, hai solo bisogno di agire e fare il prossimo passo.


What Do You Want to Do With Your Life?



What do you want to do with your life? It’s a question almost everyone asks themselves. It’s also a question I don’t believe you should bother asking in the first place.
I don’t know what I want to do in life, all I know is that it isn’t this.”
That was the sentiment a friend reflected to me. She’s in her mid-twenties, smart, savvy and hard working. But she is still stuck working jobs that don’t hover much beyond minimum wage. Every year, she tells me, that she applies for Universities, but never goes through with it. Why? Because she can’t answer that question.
Passion Evolves
I worry a lot of people fall into the same trap. The trap of believing that they need to make big life decisions before they can start doing anything. The trap that you need to be born with a passion. And the lie that being able to combine your interests with a profession is easy.
When people ask me what I’m going to be doing in five or ten years, I usually tell them I’m going to be an entrepreneur. “Oh. What’s your business going to be?” I have reason to believe this internet business could be it. Between revenues and freelance work I’m expecting to make about ten thousand dollars this year. Concentrated effort for the next four or five years could definitely make this a livable income.
But I don’t usually say that. Because it isn’t the point. In all honesty, I have no idea where I am going to be in a decade. My track record shows that my passions have evolved considerably, even over the last couple years.
Ben Casnocha, the 19-year old CEO of Comcate, shows how his passion didn’t start with a flash of insight, in the book My Start Up Life:
It didn’t start with a dream. It didn’t start with in a garage. It didn’t even start with an innovative epiphany, which are perhaps entrepreneurs’ most overplayed recollections.” He continues, relating the story of Jerry Kaplan’s epiphany moment in Kaplan’s book, Start Up. To which Ben adds, “I wish my epiphany were as primal. It wasn’t, and most aren’t.” [emphasis mine]
As Ben shares his story of being a teenage CEO, it becomes clear that his passion evolved. There were interests in entrepreneurship and making a difference. But from these interests, he made smaller steps, each building a passion. I don’t believe his journey ever started with deciding what he wanted to do with his life.


Replace Decision with Curiosity
Instead of making definite decisions about a career path, I believe you should get curious. Get curious about the way the world works. Notice your own interests and find small ways you can exercise passion in something. Even if you can’t find a way to make money off of it yet.
The bridge from passion to money-maker can’t be made hastily. Interests often get discarded because they cannot be immediately relayed into a source of income. And therefore aren’t as important as work that does.
Blogging is a great example. I know many bloggers who want to go pro. They want to take the interest they have and turn it into a passionate source of income. But blogging isn’t easy. Even the most rapid successes I’ve seen, took over a year before the author could claim blogging as more than a hobby. And those were due to writing talent, luck and an incredible amount of work.


Patience is a necessary ingredient in evolving a passion. But even more, you need to be open to other possibilities.


Interest to Income Isn’t a Straight Path
80% of new businesses fail in the first five years. But more interesting, is that of the 20% that succeeded, most didn’t do so in the way they had expected to.
Before setting up his immensely popular website, Steve Pavlina believed he would make most his revenue through products and workshops. But close to five years later, he makes all of it from advertising and affiliate sales. A revenue prospect he downplayed when making his business plan.
Similarly, I don’t believe that most people’s passions follow a straight path. Scott Adams began with a degree in economics and a position in a bank and now he is the successful cartoonist who created Dilbert.


Seven Steps to Evolving a Passion… and Making it Work
Step One – Gather Sparks of Curiosity
Don’t have an inferno of passion driving your actions yet? Don’t worry about it. Most people I know don’t. And if you are under thirty, you are probably in the overwhelming majority.
The first steps is to simply invest your energy into whims. Those little sparks of interest where you don’t know enough to make them a passion. Ben Casnocha calls this seeking randomness. For me, it has been a process of finding my intuition and using it to make small investments in things that are potentially interesting.
This means reading different books, taking on different activities and meeting different people. Broad associations gives a lot of chances to stumble on a passion that can work.
Step Two: Fan the Flames of Interest
After exposing yourself to a lot of randomness, you need to cultivate the successes. Build upon the little sparks of interest that come by your life. If you read a book about physics and like the subject, try taking a physics class. If you enjoy some basic programming try a small software project.


Step Three: Cut Out Distractions
Cultivating whims and exploring new passions requires time. One of the reasons I’ve placed such an emphasis on productivity with myself, is that without it I couldn’t explore these options.
If your interests are genuine and worth exploring, it shouldn’t be too difficult to eliminate the non-essentials. Distractions such as television, excess internet usage and video games only take a bit of conditioning to free up. The hard part is reallocating time you don’t believe is yours.


Step Four: Living Minimally
If you already have a job you aren’t passionate about, work only as much as you need to keep going. Valid passions need time to grow into income generating skills.
I don’t suggest becoming a starving artist and racking up huge debts. But avoid expanding your life to fit a bigger and bigger paycheck if you aren’t living your passion. Otherwise you simply trap yourself into a life that is comfortable, but otherwise dead.
Leo Babauta, author of ZenHabits is a great example of this. With six kids, freelancing work and another job to help support his family he found ways to cut expenses and focus on his passion. His website has quickly grown to become incredibly popular, and I wouldn’t be surprised if it was a stable source of income for him in a few years. Live minimally, and avoid getting trapped into a comfortable, but unsatisfying, life.


Step Five: Make a Passion that Creates Value
If you have a skill that has creates social value, you can make money through almost any medium. Monetizing a passion takes skill, as any entrepreneur can tell you, but without providing legitimate value it is impossible.
You need to transform your developing passions into a skill that can fill human needs. Some passions are easy to translate. An interest in computers could allow you to become a software designer. Others are more difficult. A passion for poetry, may be more difficult to meet a specific human need.


Step Six: Find a Way to Monetize That Value
Once you have the ability to create social value, you need to turn that into a repeatable process for gaining income. This could be in the form of a job. As a programmer you could get hired by Google. Or, it could lead to becoming a freelancer or an entrepreneur.
Monetizing value isn’t easy. It requires that you learn how to market, sell yourself, and find ways to connect human needs. Whether you intend to work in a job or own a business makes no difference. You are the CEO of your life, so you need to know how to connect your passions with serving other people.


Step Seven: Go Back to Step One
Describing this process in steps is misleading. It implies that there is a destination. There is no destination. The process of following whims, cultivating passions, turning them into valuable skills and then finally earning revenue from them is lifelong. I have some passions that are in steps one and two. This blog is in the midst of step six. In ten years I may have gone through them all with a completely different passion.
Not all your passions will or can finish the sixth step. But as persistent as the myth you need to decide what you want to do with your life, is the myth you can only have one passion. I’m at a point where cultivating passions has meant I have too many options. Too many possible paths that could lead to enjoyable and fulfilling careers. Don’t obsess over one failed attempt.
What do you want to do with your life?
Your life doesn’t need to go through a predictable story arc. It doesn’t have to start with a dream, follow through hard work and end up in a nice home with four bedrooms. Instead it can twist and travel. You don’t have to know the final answer, you just need to act on the next step.
















Stop al senso di colpa come
tattica motivazionale
Tradotto in italiano da Paola M. Maritano
leggi l'articolo nella sua posizione originale:

Se ti serve il senso di colpa per motivarti, il tuo sistema di
produttività è guasto.
Stai procrastinando?” mi chiede il mio compagno di stanza. Tre esami il giorno dopo, e non stavo studiando.
No, rido io, procrastinare vorrebbe dire che intendo fare del lavoro. Non ho mai messo in conto di lavorare stasera, quindi tecnicamente non è procrastinare”, rispondo.
Questa è una conversazione che ho avuto la scorsa settimana, durante un periodo di esami. Anche se il mio programma di ripasso prima degli esami tende ad essere un bel po' più leggero di quanto sia normale per la maggior parte degli altri, la differenza più grande non è il tempo.
E' il fatto che rifiuto di usare il senso di colpa come una tattica
di motivazione.


Casi-stress VS Realizzatori Rilassati
Ecco il processo che un tipico studente o lavoratore stressato usa per darsi una motivazione
  1. Preoccuparsi. 
  2. Essere incerto sul punto da cui cominciare.
  3. Fare una pausa. 
  4. Fare un'altra pausa.
  5. Sentirsi in colpa per aver fatto tutte queste pause.
  6. Lavorare per 15 minuti.
  7. Chattare su Facebook.
  8. Da capo come sopra.
Anche se probabilmente ci sono un mucchio di problemi in questa situazione, penso che il passaggio peggiore sia il n.5. Quando si usa il senso di colpa come un mezzo motivazionale si incrementa il proprio stress senza realizzare niente.
Peggio ancora, il senso di colpa tende ad essere un pessimo agente motivazionale, sfociando in un pochino di impegno, ma nemmeno lontanamente vicino all'impegno necessario per riuscire nel programma.
Ora mettiamo a raffronto questo approccio con il modo in cui uno studente rilassato ed efficiente si dà una motivazione:
  1. Preoccuparsi (Hey, a volte non puoi farne a meno)
  2. Smettere di preoccuparsi e fare un piano di azione con compiti specifici.
  3. Creare una lista dei compiti da svolgere.
  4. Suddividere la lista in base giornaliera.
  5. Lavorare sodo per portare a termine i compiti.
  6. Rilassarsi, liberi da sensi di colpa.
Invece del senso di colpa, c'è un sistema. E' questo sistema che non solo crea il risultato, ma elimina anche il tempo sprecato e lo stress inutile.
Il sistema non deve essere necessariamente complicato
Se sto facendo sembrare come se il secondo approccio richiedesse un livello cintura nera di maestria in GTD [Get Things Done – letteralmente, Ottenere Cose Fatte, ottenere che le cose siano fatte; si tratta, a grandi linee, di un'applicazione di tecniche per l'ottimizzazione della produttività, - n.d.t.], non è questa la mia intenzione. Un sistema non ha da essere necessariamente duro o complicato per continuare a funzionare bene nel 95% dei casi.
Ecco il sistema che ho usato negli ultimi anni di lavoro relativamente scevro da sensi di colpa:
  1. Fare una lista delle cose da fare.
  2. Spezzettarla in una lista solo per il giorno di oggi.
  3. Portare a termine le cose in elenco, senza aggiungerne di nuove quando sono finite.
Ora, potrà sembrare troppo facile. Certo, potrebbe funzionare per qualcuno, ma il mio lavoro è troppo difficile, il mio programma accademico troppo intenso e la competizione troppo feroce per limitarmi in questo modo.
Sbagliato per due motivi.
Primo, quell'atteggiamento è sbagliato perché questo sistema funziona anche meglio tanto più è difficile il programma. L'approccio sistematico alla produttività, con limiti prestabiliti, dà il massimo quando il carico di lavoro è da inferno.
Ho impiegato questo approccio mentre mi gestivo tra lezioni a tempo pieno, gare internazionali, due incarichi di volontariato e un lavoro part-time nello stesso tempo. Cal Newport ha impiegato un simile approccio “riduzione-innanzitutto” per conseguire un PhD [Dottorato di Ricerca; la sigla sta per “Philosophy Doctorate” - n.d.t.] a MIT [pron. “em-ai-ti”; sta per “Massachusetts Institute of Technology” - n.d.t.], metter su un blog dallo strepitoso successo e pubblicare vari libri.
Non mi venire a raccontare che sei troppo impegnato. Sei troppo impegnato per non avere un sistema.
Secondo, questo atteggiamento è sbagliato perché dà per scontato che il senso di colpa sia anche solo lontanamente efficace. Non lo è. Il senso di colpa può essere usato nel 5% delle situazioni quando il sistema fallisce. Ma quando lo si impiega di regola, si logora e diventa inutile.
Alcuni studi hanno dimostrato che la forza di volontà è una risorsa interiore. Se lo impieghi per un lavoro, ne hai meno per il prossimo. Quindi se la forza di volontà scarseggia, perché forzare il 100% del tuo lavoro a farvi affidamento?
Martiri degli impegni
La vera ragione per cui molte persone usano il senso di colpa dipende da un beneficio secondario che non ha niente a che fare con la realizzazione di alcunché: lo status sociale.
Quando dici alla gente che hai un carico di lavoro massacrante, non ti stai soltanto lamentando.
Stai anche dicendo alla gente che sei abbastanza importante da avere un carico di lavoro massacrante.
Alcune tribù si fissano dei dischi nelle labbra, o si marchiano con tatuaggi. Le nostre se ne vanno in giro a raccontare a tutti quanto siamo “impegnati”, sgobbando per ore e ore della nostra vita in un lavoro semiproduttivo. Qual è più distruttiva?
Liberi dal senso di colpa e realizzati
Gennaio 2010 è stato il secondo miglior mese che abbia mai avuto per introiti provenienti dal sito. E' stato il numero uno per introiti diretti. La mia salute e forma fisica stanno avvicinandosi al mio miglior risultato personale, la scorsa settimana sono riuscito a completare dieci piegamenti su una sola mano, su ciascuna mano di seguito. Sul fronte accademico i miei voti dovrebbero rimanere alti durante il mio anno all'estero, e ho fatto significanti progressi nell'imparare a parlare francese.
Nonostante questi progressi, sono stato più rilassato durante quest'anno rispetto a forse qualunque altro nella mia vita. Stanotte sarà la mia quarta notte fuori di seguito, in una serie di feste di addio di amici che partono dalla Francia. Ho avuto abbastanza tempo libero per esercitarmi a cucinare, leggere più libri e godermi il clima, le donne e il vino del sud della Francia.
Non dico questo per bullarmi, ma per evidenziare un contrasto. In altri anni ho subito considerevolmente più stress, in gran parte autoinflitto. Anche, durante questi anni ho realizzato molto probabilmente meno rispetto ai miei obiettivi principali.
Direi che sia provato che l'approccio al lavoro da esaurimento, intriso di senso di colpa, non solo non è sostenibile: spesso per lo più non raggiunge il risultato.
versione italiana: Paola M. Maritano normanoitana@hotmail.com

Una traduzione di P.M.Maritano - Articolo originale in inglese http://zenhabits.net/2010/03/mindful-eating/
[5 ingredienti | 10 minuti]
broccoli super semplici con ceci & salsa tahini
2 – 3 porzioni
Sono i broccoli al loro meglio. Croccanti e freschi in alcuni punti, caramellati e complessi in altri. Sembrano proprio molto di più che – be', solo broccoli. Con tutta quella varietà è un gran piatto per esercitare la garbata arte del mangiare attento.
Ho aggiunto i ceci per renderlo più un pasto completo, ma si sa che sono solito tuffarmi allegramente in una grossa insalatiera di broccoli da soli.
Il tahini è una pasta di semi di sesamo ed è disponibile nella maggior parte dei negozi di cibi naturali. Lo yoghurt al naturale è un valido sostituto.
Se Leo non ti ha ancora convinto a diventare vegano, i broccoli sono anche spettacolari serviti con del bacon croccante o un uovo leggermente cotto in camicia.
1 testa di broccoli, tagliata ad alberelli formato boccone
olio extra vergine di oliva
1 lattina di ceci (400g o 14oz) scolati
2 cucchiai di tahini
3 cucchiai di succo di limone
Preriscaldare una padella ampia sul fuoco più grande.
Aggiungere 2 cucchiai di olio nella padella. Quando comincia a fumare aggiungere i broccoli e coprire con un coperchio o un vassoio da forno - è importante chiuderlo bene, così i broccoli friggono sul fondo ma cuociono al vapore in superficie.
Dopo 2 minuti, togliere il coperchio e mescolare. Rimettere il coperchio e cuocere per altri 2 minuti. Aggiungere i ceci e mescolare. Coprire e cuocere per un altro minuto.

Assaggiare un pezzo di broccoli – se è tenero, togliere dal fuoco. Se no, coprire e cuocere ancora per qualche minuto. Condire con sale e pepe.
Nel frattempo unire tahini e succo di limone con 2 cucchiai di acqua e mescolare fino ad ottenere una salsa omogenea.
Servire broccoli e ceci con la salsa tahini cosparsa in cima.