venerdì 1 gennaio 2010

appunti su dialettico.it: diritto, fondamento, ermeneutica

Una segnalazione interessante dal sito dialettico.it:

FEDERICO M. GIULIANI – LORENZO BATTISTUTO

Fondamento e nichilismo

- due brevi conversazioni sul diritto – in dialettico.it, sezione Argomenti - scarica il pdf

Le due "brevi conversazioni" altro non sono che due dissertazioni in piacevole forma di dialogo, sulla falsariga del "classico" dialogo filosofico in stile Platone: 1.- Primo dialogo: cenni alla questione del fondamento; 2.- Secondo dialogo: nichilismo e relativismo giuridici (nonché affini).

Va detto che il tema del "fondamento" evocato nel titolo rimane per così dire sullo sfondo, e non è trattato con una tematizzazione specifica.

Gli spunti sono fin troppo vasti, ma alcuni punti meritano di essere rilevati, tra gli altri, per sicuro interesse. Data la forma, ci si può azzardare a riferirsi agli Autori come a dramatis personae, e, dunque, saranno qui citati alla stregua di solo riferimento alla parte giocata nei due piccoli dialoghi, e non con un più ampio spettro di analisi su rispettive posizioni accademiche.
Un tema interessante è da rinvenire in particolare in alcune battute di Battistuto del primo dialogo.
Riguardano dei cenni all'ermeneutica in ambito giusfilosofico:
BATTISTUTO: Ho serie riserve su ogni tipo di positivismo applicato alle c.d. scienze umane. Esiste una “scienza” giuridica? Non sarebbe meglio parlare di “ermeneutica”?
proseguendo:
BATTISTUTO: [...] La razionalità della norma, da perseguire col metodo ermeneutico, non comporta che, nella storia, essa si realizzi senza l'uso della forza. Più in generale, la vita precede il pensiero che tenta di giustificarla. Ma, proprio storicamente, anche la forza richiede razionalità: nessun diritto positivo può fare a meno di una giustificazione (esso è de-ontologia, e non già ontologia). La forza fonda il diritto e lo sostiene (ancora Pascal); ma, poiché la norma implica – sempre e necessariamente – una libera adesione, essa deve ricorrere alla razionalità, cioè alla possibilità si rendere universale sé medesima quale norma.
[...]
quando tu chiedi che cosa fare quando la collettività s'impone contra rationem , la risposta è semplice: bisogna, con un contro-movimento storico, ri-stabilire la ratio .

GIULIANI : Mi ricordi un autore ( ) quando scrive che, senza diritto e legge, non si convive – e poi aggiunge che il diritto senza legge è cieca conservazione, così come la legge senza diritto è puro potere dispotico. Ti confesso, però, che la tua idea della ragione , applicata al diritto, continua a evocarmi il timore della vuota formula.

BATTISTUTO : Come ho detto, la risposta è sì, se si intende la ragione sotto il profilo formale, cioè logico; la risposta è invece no, se la si intende come capacità concettuale (universalità) di porre il fondamento. D'altra parte, esiste un'alternativa? Anche e il semplice e brutale degli atti umani implica un barlume di ragione (scegliere gli scopi, commisurare i mezzi, valutare le conseguenza, ecc.). [...]
Da notare lo spunto di intendere la ragione come "capacità concettuale (universalità) di porre il fondamento".

Temi correlati: Esistenza di una "scienza" giuridica. "Ermeneutica" non è scienza. Qual è il valore del richiamo al "positivismo applicato alle c.d. scienze umane"?

E' possibile una scienza giuridica?

2.- Secondo dialogo: nichilismo e relativismo giuridici (nonché affini).
Nichilismo come "dogmatismo del nonsenso" (Giuliani)

BATTISTUTO: Sarò categorico. I giuristi non dovrebbero occuparsi dei fondamenti del diritto – come i matematici non si occupano dei fondamenti della matematica.

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