mercoledì 4 aprile 2012

Imparare senza andare a scuola: l'autonomia è quello che fa per te?

Apprendimento a distanza, imparare da autodidatta, studio e ricerca personale... E' questo lo "stile" per imparare che fa per te? Chiunque tra noi è per la maggior parte abituato a qualcosa di molto diverso: scuola, istruzione istituzionale, obbligo formativo, insegnamento in aula e così via.
La "fatica" dell'aula, degli impegni fissi (inclusi il tempo da dedicare e il denaro da spendere), delle scadenze da rispettare etc. contribuiscono a dare l'idea della difficoltà e della mediamente scarsa accessibilità ad una istruzione di alto valore. Non smettere mai di imparare diventerebbe, se vista solo così, una sfida molto difficile.
Una cosa che mi chiedo, però, è per chi è adatto un modello di apprendimento di un certo tipo oppure di un altro tipo: tra un modello che potremmo chiamare "tradizionale" e uno che potremmo chiamare "personalizzato", per esempio, si può dire che uno sia preferibile all'altro, o almeno che uno sia preferibile o più adatto a seconda delle proprie inclinazioni e caratteristiche?
Penso che la cosa importante da pensare sia proprio questa: che tipo di atteggiamento comporta la scelta di un modello invece che di un altro, quando si desidera imparare qualcosa?
Non appena in un blog che, come questo, ospita anche delle inserzioni pubblicitarie automatiche, si comincia a parlare di istruzione, di corsi, di apprendimento etc., ecco che compaiono tanti annunci di corsi a distanza, di corsi privati di recupero, corsi serali etc. Una delle domande che sorgono è a che cosa servano e se servano questo tipo di corsi. Io penso che possano servire: penso che, diversamente da ciò che promettono, non possano essere la soluzione per tutti i problemi scolastici di chiunque, ma che, tuttavia, per alcune specifiche situazioni possano essere d'aiuto e, perché no, possano anche dare il contributo decisivo per portare a termine un progetto. Questo però non dipende solo (anche, ovviamente, e non è da poco: ma non solo) dalla serietà della scuola e degli insegnanti, ma anche dalla situazione e dalle caratteristiche specifiche della persona interessata.
Ecco uno spunto di riflessione dal sito di Scott Young, che leggo sempre con grande interesse, e che spesso trovo "sintonizzzato" sui miei stessi interessi:


Scott risponde alle obiezioni più frequenti contro l'apprendimento non convenzionale fuori da una apposita istituzione scolastica. Direi che dal suo articolo si ricavano moltissime idee, ma una che ora mi interessa sottolineare è proprio quella di cui ho fatto cenno: l'istruzione senza scuola ha molti vantaggi, ma bisogna capire se si è nella situazione e dotati di caratteristiche tali da poterne trarre beneficio; in altre parole, non è per tutti, nè per chiunque. Non si può intendere come un modello chiamato a sostituire quello tradizionale: è qualcosa di diverso e qualcosa in più, non una nuova versione della stessa cosa. Promette, in ogni caso, di essere importante e interessante. Vale la pena dedicare qualche lettura come quella di Scott. http://normanpress.blogspot.it/2012/03/non-smettere-mai-di-imparare-ho.html Comunque la si pensi, è un ottimo spunto per ragionare e fare le proprie scelte.

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