mercoledì 12 maggio 2010

Che cosa associ all'idea di denaro?

Che cosa associ all'idea di denaro?
Ho pensato di pormi e di porti questa domanda: se dico denaro, soldi, tu cosa pensi?
Così, al volo, senza stare a pensarci: che cosa ti viene in mente?
Chieditelo e fissa la risposta; puoi scriverla in un commento, puoi appuntarla su un pezzo di carta.
Fallo, poi continua a leggere.

Io ho provato. Ho notato che a me vengono in mente due cose. 
1) impegni di pagamento: cose da pagare per forza, spese, conti, scadenze, bollette, costi più o meno fissi, prezzi in aumento...); 
2) possibilità infinita di destinazione di una somma di denaro.
Insomma, due cose almeno a prima vista del tutto opposte: obblighi di pagamento; infinite possibilità.
E questo corrisponde ad atteggiamenti differenti. Da un lato, ogni somma di denaro “libera” che mi passa per le mani o che immagino che possa passarmi per le mani si presenta come un mezzo per acquistare una varietà indefinita di beni o servizi; d'altra parte, però, esistono una quantità più o meno nutrita di impegni di pagamento già assunti, o che sicuramente si assumeranno, che immediatamente “reclamano” quella somma o parte di essa.
Questo è particolarmente evidente quando si sono contratti determinati debiti, e per esempio si hanno delle rate di un mutuo o di un finanziamento da saldare con precise scadenze. Ma vale anche per spese più o meno “fisse”, come quelle per il vitto, le spese condominiali, quelle per i servizi di gas-luce-telefono, l'abbonamento del cellulare, l'affitto, l'automobile...
La maggior parte delle attività che facciamo comporta una spesa di denaro; alcune delle attività che facciamo sono destinate al reperimento di denaro.
Secondo quell'immagine che viene in mente a me, il denaro che ci procuriamo risponde a due esigenze: quella impellente di colmare come dei “vuoti” che periodicamente chiedono di essere riempiti (spese fisse che “assorbono” denaro), da una parte; e, dall'altra, quella di fornirci una somma più o meno consistente di liquidi “liberi” che possiamo destinare alle spese che preferiamo secondo le nostre esigenze, i nostri desideri, quello che la fantasia ci suggerisce. 

C'è qualcosa che non mi convince in questa rappresentazione – e queste pagine si propongono di esplorare la questione, con tutti gli spunti che si possono trovare e quelli che l'esperienza di ciascuno di noi possa indicare. 

Hai cominciato a mettere da parte una piccola somma di quello che guadagni? Come sta andando? Non è detto che sia questo l'approccio migliore per te, ma se hai una mentalità organizzativa simile alla mia è molto molto probabile che ti sia straordinariamente di aiuto. E' un approccio che ho adottato con successo personalmente, e ho poi constatato che corrisponde all'approccio suggerito da Leo Babauta, e in particolare per affrontare l'estinzione di una somma troppo elevata di debiti.
Se hai cominciato a mettere da parte una piccola somma, ti trovi più o meno nella mia situazione. Ti si possono porre almeno due questioni: 1) che cosa faccio con questa somma? 2) devo continuare a “mettere da parte”, oppure spendere/investire?

La seconda questione è molto pratica – e vorrei sentire come la pensa qualcuno che sia più esperto.
Conosco persone che hanno destinato delle somme ad investimenti finanziari speculativi, con più o meno successo – ma occorre precisare che si tratta più di somme “avute a disposizione” che di risparmi in senso stretto. Somme messe a disposizione da un familiare con larghi mezzi, in alcuni casi, e anche grosse somme; oppure piccole somme con cui provare quasi per hobby – ma allora anche l'attività tende a rimanere un hobby, il che significa che, da un lato, non fa danni, dall'altro non rappresenta nemmeno una scelta generale di gestione economica.
Un primo riferimento può essere quello di Roberto Pesce. Come illustra nella sua conferenza, attraverso una seria e ponderata politica di investimenti mirati, con molto studio e applicazione, riesce a ottenere dei rendimenti piuttosto soddisfacenti (intorno al 10% dell'investimento, come media, cioè senza tenere conto di “picchi” sia positivi sia negativi). 

Ti lascio per oggi con una bella riflessione che ho letto:

http://zenhabits.net/zen-attachment/
“Serve your purpose now. You don’t need to have x-amount of money in the bank to live a meaningful life right now. Figure out what matters to you, and fill pockets of time indulging it. Audition for community theater. Volunteer with animals. Whatever you love, do it. Don’t wait—do it now.

"Segui ora il tuo proposito. Non hai bisogno di una somma-x di denaro in banca per vivere una vita significativa. Immagina che cosa importa per te, e riempi le tasche di tempo da dedicarvi. Audizioni per il teatro di quartiere. Volontariato con gli animali. Qualunque cosa ami fare, falla. Non aspettare - falla adesso" - http://zenhabits.net/zen-attachment/

Dicci cosa ne pensi! Grazie. Buona continuazione, da NormanPress

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